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Sindacato, turni, divise, vitto, mense, contratti, aumenti; poi tette, mafia, terrorismo, politica, sesso, politica e politici, donne, uomini, bambini, polizia, quasi sempre, ma anche carabinieri, militari e vigili urbani, minigonne, orge. Leggi, indulti, motori, Trentino, pedofilia, teatro, CO.I.S.P., coltelli e pugnalate, manifestazioni, botte, estintori, cucina, Berlusconi, Prodi, Renzi, Casarini, Placanica, Saviano, Cesare Battisti, quello vero e quello no, Sky, Rai, Maccari, La Russa, Capi della Polizia, Ministri, Questori, Prefetti e Commissari del Governo …
Sono alcuni degli argomenti che ho toccato in una decina d’anni di “angolo delle riflessioni” e di comunicati sindacali, quasi sempre usando una clava al posto della penna; spesso politicamente scorretto, lo ammetto. Ho avuto moltissimi contatti e “interazioni” come si dice. Chi d’accordo e chi contrario, commenti a volte coloriti, duri, sentiti, spiritosi e solidali.
Poi mi son permesso di scrivere di un’orsa uccisa qui in Trentino.
Apriti cielo: nonostante avessi addirittura prospettato una salvezza per il simpatico plantigrado, per certi personaggi io, poliziotto sindacalista, improvvisamente non dovevo permettermi più di parlare. Non dovevo scrivere, non dovevo esprimere un’opinione non dovevo commentare. Ma dove s’era visto mai uno sbirro che esprime il proprio parere. Che non mi permettessi più. Guai a me.
Infatti eccomi qui tremante e pentito per aver “venduto la pelle dell’orso prima di averlo ucciso” (cit. proverb.)
Accidenti ci sono ricaduto. E adesso?